Chi Siamo

In un Ufficio postale dove ci eravamo recati per svolgere alcuni adempimenti burocratici connessi al conto corrente dell’Associazione, ci siamo sentiti interpellare così “Voi chi siete?”

Quelle semplici parole e l’espressione della gentile interlocutrice erano così spontanee che non si poteva non rispondere:

“Siamo gli ultimi, sì gli ultimi delle migliaia di giovani, uomini e donne, tutti fra i diciassette e i vent’anni o poco più, per i quali l’8 settembre 1943 – la notte fatale della resa incondizionata dell‘Italia alle forze anglo-americane – fu la morte della Patria!

Istintivamente abbandonammo la casa, la scuola, gli affetti per arruolarci nei reparti in armi della Repubblica Sociale Italiana, scegliendo il combattimento a fianco dell‘alleato germanico.

Andammo – come scrisse uno di noi – “a rifarci una Patria!”

Nessuno sperava in una impossibile vittoria, ma l’Onore dell’Italia aveva subito una frattura che soltanto il nostro impegno personale avrebbe potuto sanare. Eravamo consapevoli che il nostro sacrificio era necessario per riscattare colpe che da altri erano  state commesse!

“Molti caddero! Chi a difesa dei sacri confini (particolarmente quelli orientali), chi – dopo la fine della guerra – travolto nelle “tristi giornate dell’aprile 1945”

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Caro Antonio,

bella e struggente la risposta che hai dato alla gentile interlocutrice dell’Ufficio Postale che ti chiedeva “ma voi chi siete”.

Però consentimi di dirti che c’è un errore, una sorta di rassegnazione che non può essere accettata, e la storia lo dimostra.

Voi siete stati ben più degli ultimi  delle migliaia di giovani, uomini e donne, che non accettarono la resa incondizionata dell‘Italia.

No, voi siete stati i primi che presero atto che la resa incondizionata aveva decretato la morte della Patria e che  volevate farla risorgere e riscattarsi: perciò voi partiste non solo disposti a  morire per un ideale, ma proprio per “far rinascere la Patria” quella nella quale  ci riconosciamo.

Voi siete stati non gli ultimi combattenti, ma i primi che con l’impegno personale, con il  sacrificio, avete consegnato  a milioni di italiani di oggi l’idea ed il vessillo della  rinascita.

 Voi foste i creatori della “Continuità Ideale”

Enrico

 

 

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