UNCRSI – LA STORIA
di Antonio Tombesi
2) – IL PRIMO CONGRESSO.
Il 10 giugno 1962, convocata dal Presidente M.O. Bruno Gemelli si riunì la “Consulta” – nuovo organismo provvisorio dell’Unione in attesa del Congresso – la quale deliberò in ordine ai Componenti previsti negli altri organi statutari.
In quella riunione, per iniziativa del Vice-Presidente Vincenzo Costa venne approvato il seguente ordine del giorno: “La Presidenza e la Consulta Nazionale della U.N.C.R.S.I., oggi 10 giugno 1962, per la prima volta riunitasi in Roma, iniziando la loro attività, ispirata a consolidare, vivificare sul cameratismo, la continuità delle tradizioni militari e ideologiche della R.S.I., rivolgono il loro pensiero a Benito Mussolini caduto per l’amore all’Italia ed al suo popolo, tenendo alta la bandiera dell’onore ed al Maresciallo d’Italia Rodolfo Graziani, primo Presidente dei Combattenti della R.S.I.. Confidano, attraverso l’U.N.C.R.S.I, nella creazione di un blocco di forze fedeli alla loro tradizione”.
Il 25 novembre 1962 ebbe luogo l’inaugurazione della Sede della Presidenza Nazionale e della Federazione Provinciale dell’Urbe della U.N.C.R.S.I., in Roma Via Cimarra, 57.
Una cerimonia particolarmente significativa per la presenza delle figure più rappresentative della R.S.I., nonché dei rappresentanti delle Associazioni nazionali di quasi tutte le armi, dell’Associazione Combattenti e Reduci, dell’Associazione Nazionale Dalmati ed altre ancora.
In una ulteriore riunione, tenutasi il 17 marzo 1963, concomitando le elezioni politiche, venne rivolto invito agli iscritti a partecipare alle elezioni, votando per quei Candidati combattenti della R.S.I., rimasti fedeli agli ideali nazionali e sociali della R.S.I..
Al tempo stesso fu deciso di far svolgere il Congresso Nazionale a Roma non oltre il mese di giugno 1963.
Effettivamente il Congresso Nazionale venne convocato per i giorni 29 e 30 giugno 1963 e si tenne in Roma presso il Teatro dei Satiri in Via Grotta Pinta n. 10.
Nel corso dello svolgimento dei lavori congressuali, l’Assemblea Nazionale approvò le linee guida dello Statuto e successivamente ebbero luogo le programmate elezioni degli Organi Sociali.
Peraltro, alla prima riunione della Direzione Nazionale ilPresidente, M.O Generale presentò le sue dimissioni.
Per superare la situazione creatasi – nell’attesa della convocazione del Comitato Centrale – la Direzione Nazionale, con riferimento alle norme statutarie, ebbe a deliberare la nomina di un Terzo Vice Presidente con funzioni “Vicarie”. Alla nuova carica fu eletto il Col. Aurelio Languasco, componente del Comitato Centrale.
Finalmente il 18 dicembre 1963 si riunì a Milano il Comitato Centrale dell’UNIONE, chiamato a deliberare sul seguente ordine del giorno:
- – Presentazione dello Statuto.
- – Nomina del Presidente Nazionale.
Approvato il testo definitivo dello Statuto, ebbe luogo, con appello nominale, l’elezione del Col. Aurelio Languasco a Presidente Nazionale dell’UNCRSI.
Il Col. S.M. Aurelio Languasco, dal settembre 1944 al maggio 1945 ebbe il comando del Raggruppamento “Cacciatori degli Appennini” della R.S.I.
Nell’occasione della sua elezione, rivolse agli iscritti il suo saluto: “Eletto Presidente Nazionale ho assunto l’incarico con profonda umiltà nel ricordo delle figure insigni che mi hanno preceduto, con la consapevolezza dei gravi compiti che mi attendono, con la volontà di dare tutto me stesso alla vita e all’affermazione dell’Unione.
A tutti invio il mio saluto di fratello d’arma.
Vent’anni or sono la Repubblica dell’Onore e del Sacrificio, iniziata la sua storia, segnava la via da seguire affinchè l’idea nuova del secolo non perisse.
Oggi più che mai fedeli al nostro credo, gelosi custodi della luminosa gloria dei nostri Caduti, all’ombra delle bandiere che baciammo nel giuramento continuiamo nella marcia.
Uniamoci per trarre dalla nostra unione forza e sostegno, ci leghi lo stesso infinito cameratismo del tempo eroico.
Siate fieri di aver appartenuto alla Repubblica Sociale Italiana, ritrovatevi nella nostra UNIONE.
Ognuno dia il suo contributo di operosità e di entusiasmo.
L’Italia si sta avviando al baratro, l’Italia avrà ancora bisogno di noi per salvarsi.
ITALIA!”.
(Continua)