UNC-RSI-LA STORIA

UNCRSI – LA STORIA

di Antonio Tombesi

2) – IL PRIMO CONGRESSO.

            Il 10 giugno 1962, convocata dal Presidente M.O. Bruno Gemelli si riunì la “Consulta” –  nuovo organismo provvisorio dell’Unione in attesa del Congresso – la quale deliberò in ordine ai Componenti previsti negli altri organi statutari.

In quella riunione, per iniziativa del Vice-Presidente Vincenzo Costa venne approvato il seguente ordine del giorno: “La Presidenza e la Consulta Nazionale della U.N.C.R.S.I., oggi 10 giugno 1962, per la prima volta riunitasi in Roma, iniziando la loro attività, ispirata a consolidare, vivificare sul cameratismo, la continuità delle tradizioni militari e ideologiche della R.S.I., rivolgono il loro pensiero a Benito Mussolini caduto per l’amore all’Italia ed al suo popolo, tenendo alta la bandiera dell’onore ed al Maresciallo d’Italia Rodolfo Graziani, primo Presidente dei Combattenti della R.S.I.. Confidano, attraverso l’U.N.C.R.S.I, nella creazione di un blocco di forze fedeli alla loro tradizione”.

            Il 25 novembre 1962 ebbe luogo l’inaugurazione della Sede della Presidenza Nazionale e della Federazione Provinciale dell’Urbe della U.N.C.R.S.I., in Roma Via Cimarra, 57.

            Una cerimonia particolarmente significativa per la presenza delle figure più rappresentative della R.S.I., nonché dei rappresentanti delle Associazioni nazionali di quasi tutte le armi, dell’Associazione Combattenti e Reduci, dell’Associazione Nazionale Dalmati ed altre ancora.

In una ulteriore riunione, tenutasi il 17 marzo 1963, concomitando le elezioni politiche, venne rivolto invito agli iscritti a partecipare alle elezioni, votando per quei Candidati combattenti della R.S.I., rimasti fedeli agli ideali nazionali e sociali della R.S.I..

Al tempo stesso fu deciso di far svolgere il Congresso Nazionale a Roma non oltre il mese di giugno 1963.

Effettivamente il Congresso Nazionale venne convocato per i giorni 29 e 30 giugno 1963 e si tenne in Roma presso il Teatro dei Satiri in Via Grotta Pinta n. 10.

Nel corso dello svolgimento dei lavori congressuali, l’Assemblea Nazionale approvò le linee guida dello Statuto e successivamente ebbero luogo le programmate elezioni degli Organi Sociali.

Peraltro, alla prima riunione della Direzione Nazionale ilPresidente, M.O Generale presentò le sue dimissioni.

Per superare la situazione creatasi – nell’attesa della convocazione del Comitato Centrale – la Direzione Nazionale, con riferimento alle norme statutarie, ebbe a deliberare la nomina di un Terzo Vice Presidente con funzioni “Vicarie”. Alla nuova carica fu eletto il Col. Aurelio Languasco, componente del Comitato Centrale.

Finalmente il 18 dicembre 1963 si riunì a Milano il Comitato Centrale dell’UNIONE, chiamato a deliberare sul seguente ordine del giorno:

  • – Presentazione dello Statuto.
  • – Nomina del Presidente Nazionale.

Approvato il testo definitivo dello Statuto, ebbe luogo, con appello nominale, l’elezione del Col. Aurelio Languasco a Presidente Nazionale dell’UNCRSI.

            Il Col. S.M. Aurelio Languasco, dal settembre 1944 al maggio 1945 ebbe il comando del Raggruppamento “Cacciatori degli Appennini” della R.S.I.

Nell’occasione della sua elezione, rivolse agli iscritti il suo saluto: “Eletto Presidente Nazionale ho assunto l’incarico con profonda umiltà nel ricordo delle figure insigni che mi hanno preceduto, con la consapevolezza dei gravi compiti che mi attendono, con la volontà di dare tutto me stesso alla vita e all’affermazione dell’Unione.

            A tutti invio il mio saluto di fratello d’arma.

            Vent’anni or sono la Repubblica dell’Onore e del Sacrificio, iniziata la sua storia, segnava la via da seguire affinchè l’idea nuova del secolo non perisse.

            Oggi più che mai fedeli al nostro credo, gelosi custodi della luminosa gloria dei nostri Caduti, all’ombra delle bandiere che baciammo nel giuramento continuiamo nella marcia.

            Uniamoci per trarre dalla nostra unione forza e sostegno, ci leghi lo stesso infinito cameratismo del tempo eroico.

            Siate fieri di aver appartenuto alla Repubblica Sociale Italiana, ritrovatevi nella nostra UNIONE.

            Ognuno dia il suo contributo di operosità e di entusiasmo.

            L’Italia si sta avviando al baratro, l’Italia avrà ancora bisogno di noi per salvarsi.

            ITALIA!”.

(Continua)

 

Onorificenze e decorazioni dell’U.N.C.-R.S.I. (III) : LA CROCE AL MERITO DI GUERRA DELLA R.S.I.

di Marco Lamis

Come riportato in altro apposito Registro cronologico delle Concessioni, con circolare 8 settembre 1989, fu, poi, istituita la Croce al Merito di Guerra della R.S.I.

Ricorrendo lodevole comportamento e specifiche condizioni di sevizio, essa, accompagnata da apposito attestato, spetta ai militari delle FF.AA. della R.S.I., al personale della Croce Rossa Italiana e del Sovrano Militare Ordine di Malta, ai militarizzati ed assimilati, ed ai civili che hanno collaborato attivamente con i reparti convolti nelle operazioni militari dal 9 settembre 1943 sino alla cessazione delle ostilità. La stessa è concessa alla memoria di coloro che, appartenendo alle FF.AA. o cooperando con esse, siano caduti sul campo o siano deceduti in seguito a ferite o lesioni prodotte da mezzi bellici durante lo svolgimento di azioni di offesa o difesa del nemico.

Essa ha forma di croce a bracci eguali, contornata su entrambe le facce, con finitura bronzo brunito. Di mm. 40,5 per mm. 40,5 per mm. 3 di spessore, presenta alla sommità un passante forato con un anello triangolare con vertice in basso, che accoglie un nastro in gros grain azzurro, largo mm. 40, montato per una altezza di mm. 76,5 e attraversato verticalmente da due righe bianche di mm. 4,5 ciascuna, fra loro distanti mm. 8.

Sul recto, la dicitura “MERITO DI GVERRA”, estesa lungo i bracci orizzontali; ed, entro il braccio inferiore, un gladio circondato di alloro. Sul verso, al centro, un aquila ad ali spiegate con capo rivolto a sinistra, la quale stringe tra gli artigli un fascio repubblicano, con scure emergente a destra e volta in basso.

In tale forma, la Croce è attribuita a quanti hanno completato un anno di campagna (1943-44, cioè dal settembre 1943 al settembre 1944 oppure 1944-45 cioè dall’ottobre 1944 a fine guerra). A quanti, invece, vantano due anni di campagna, il nastro della decorazione è caricato di una barretta di bronzo brunito, fissata al tessuto con due flange appuntite e pieghevoli. La barretta, di mm. 38,5 per mm. 8,5, contornata sul margine, reca, a tutto campo, le date “1943-44” e “1944-45”, separate da un gladio circondato di alloro (o forse di quercia), alto mm. 11,5.

A margine, si noti che il modello descritto ed adottato dall’U.N.C.-R.S.I. è frutto di una autonoma ed originale elaborazione e differisce radicalmente dalla Croce al Merito di Guerra progettata nell’autunno 1944 ed ufficialmente approvata il 6 aprile 1945, dal Governo della R.S.I., ma mai adottata. In proposito, per maggiori chiarimenti, si vedaSparacino F., Distintivi e Medaglie della R.S.I. 1943-45, della Legione SS Italiana, dei Veterani della R.S.I., volume II, E.M.I., Milano, 1994, pp. 72.

A seguito del riordino della relativa superstite documentazione di archivio, ultimato il 31 agosto 2009, dal Gen. Roberto Gasperini, al tempo Presidente della Federazione Provinciale U.N.C.-R.S.I. di Roma, risultano concesse, a tutt’oggi, 1066 Croci al Merito di Guerra della R.S.I. e relativi attestati.

Diversamente, Sparacino (op. cit., vol. II, pp.  92) riferisce di 1.390 assegnazioni di diplomi con medaglia. Anche in questo caso, la cifra riportata non trova riscontro nella documentazione dell’Unione e resta sostanzialmente inspiegata, salve ricostruzioni di natura meramente congetturale, per le quali semplici conteggi aritmetici non consentono di venire a capo dell’intero problema.

In ogni caso, anche qui il numero delle concessioni è largamente inferiore non solo al quello dei Combattenti e dei Caduti della Repubblica Sociale Italiana, ma anche a quello dei iscritti all’Unione e rispecchia, al più, il totale delle domande materialmente inoltrate.

Del pari, in difetto di apposita documentazione e di marchi di fabbrica, è impossibile, allo stato, indicare la ditta produttrice, gli ordinativi ed i totali di coniazione.

(3 – continua)

Onorificenze e decorazioni dell’U.N.C.-R.S.I. (II) : Gli ATTESTATI e la MEDAGLIA DI APPARTENENZA ALLE FF.AA. DELLA RS.I.

di Marco Lamis

L’esperienza del Comitato Nazionale Repubblica Sociale Italiana e della Commissione Riconoscimenti e Ricompense della R.S.I. fu ereditata dalla neonata U.N.C.-R.S.I., che iniziò ad attribuire i cosiddetti Attestati di appartenenza alle FF.AA. della R.S.I..

Dopo una prima gestione affidata a Commissioni Provinciali, fu insediata, quale organismo nazionale, la Commissione Permanente per il Rilascio degli Attestati di Appartenenza alle Forze Armate della R.S.I. (CO.PER.AT.), che, a far data dall’8 giugno 1969 a tutt’oggi, ha concesso complessivi 6.914 Attestati, al netto di un modesto numero di revoche ed annullamenti.

Tanto è risultato a seguito del riordino della relativa superstite documentazione di archivio, compiuto nell’luglio-agosto 2009, dal Gen. Roberto Gasperini, al tempo Presidente della Federazione Provinciale U.N.C.-R.S.I. di Roma.

Diversamente, Sparacino F., Distintivi e Medaglie della R.S.I. 1943-45, della Legione SS Italiana, dei Veterani della R.S.I., volume II, E.M.I., Milano, 1994, pp.  92, riferisce che, al 29 febbraio 1994, era stati consegnati 7.630 diplomi con medaglia. Tale cifra, tuttavia, non trova riscontro nel carteggio dell’Unione, neppure conteggiando le revoche e gli annullamenti intervenuti nel tempo. Unica possibile spiegazione è che sia stato erroneamente riportato il numero progressivo di registrazione attivato alla data indicata, senza detrarre dal totale il cospicuo numero di cronologici vacanti residuati nella redazione del Registro Generale ed, oggi, soppressi. Altra eventualità è che siano stati conteggiati assieme i beneficiari dei Diplomi con Medaglia Commemorativa della R.S.I e quelli degli Attestati di Appartenenza alle FF.AA. della RS.I. senza detrarre revoche ed annullamenti.

Frattanto, il 3 marzo 1961 era istituita la Medaglia di Appartenenza alle FF.AA. della RS.I.. Essa era destinata a quanti avevano già ricevuto l’Attestato di Appartenenza alle FF.AA. della RS.I., e, tuttora, unita al medesimo, spetta a coloro che hanno servito nelle FF.AA. regolari, ed in ogni altra organizzazione militarizzata della Repubblica Sociale Italiana.

Di forma circolare e finitura bronzo ramato, la medaglia, firmata dallo scultore Lotti, misura mm. 37,5 di diametro (mm. 34 nelle prime due coniazioni) e mm. 2,5 di spessore; e presenta alla sommità una cambretta di mm. 23 per mm. 5, che accoglie un nastro in gros grain nero, largo mm. 40,5, attraversato verticalmente da due righe scarlatte di mm. 4,5 ciascuna, fra loro distanti mm. 8.

Nella prima versione, sul recto, recava il profilo di Benito Mussolini, coronato di alloro e rivolto verso sinistra. Sul verso, al centro, un aquila ad ali spiegate con capo volto a sinistra, posata su un fascio repubblicano, con scure emergente a destra e volta in basso; il tutto circondato dalla dicitura “REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA” disposta entro il contorno. In tale fase, il nastro era caricato di barretta, di cartone o metallo, recante la dicitura “1943 – R.S.I. – 1945“.

Una seconda versione era caratterizzata dalla soppressione della barretta sul nastrino e dalla comparsa sul verso, ai fianchi dell’aquila, all’altezza degli artigli, delle date “1943”, a sinistra e “1945”, a destra.

Si noti che le prime due versioni della Medaglia di Appartenenza alle FF.AA,. della R.S.I. e la predetta Medaglia Commemorativa della R.S.I. presentano numerosi elementi di identità. In proposito, anche se non è disponibile alcuna esplicita notizia a suffragio, non si può escludere che le prime due coniazioni della Medaglia di Appartenenza imitino intenzionalmente la Medaglia Commemorativa o, addirittura, ne siano la materiale realizzazione. Resta sempre, però, da chiarire se quest’ultima sia mai stata prodotta.

Nella terza versione, coniata a partire dal 1984 e tuttora in uso, è, invece, scomparsa la corona di alloro dal capo di Benito Mussolini.

Questa medaglia è stata emessa anche in formato ridotto, cosiddetto da bavero. La Medaglia di Appartenenza alle FF.AA. della RS.I. ridotta, con finitura simil-oro, misura mm. 19 di diametro e mm. 1,5 di spessore ed una cambretta di mm. 15,5 per mm. 6,5, che accoglie un nastro in gros grain nero, largo mm. 7,5, attraversato verticalmente da due righe scarlatte di mm. 1,5 ciascuna, fra loro distanti mm. 1,5.

Inizialmente, presentava, sul recto, al centro, un aquila ad ali spiegate e con capo volto a sinistra, posata su un fascio repubblicano, con scure emergente a destra e volta in basso; ai fianchi dell’animale, all’altezza degli artigli, le due date “1943”, a sinistra e “1945”, a destra; il tutto circondato dalla dicitura “REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA” disposta entro il contorno. Sul verso, privo di contorno, la dicitura “U.N.C. – R.S.I.”, disposta su due righe separate dal trattino e circondata da un ramo di alloro, a sinistra, e da uno di palma, a destra, congiunti con un nastro.

Nella seconda definitiva versione, coniata nel 1983, per il Centenario della nascita di Benito Mussolini, compare, sul recto, in esergo, sotto la coda dell’aquila, la dicitura “DUX”.

Non essendo più reperibile, a quanto pare, la documentazione della originaria commessa e delle successive, ed in assenza di marchi di fabbrica, è impossibile, allo stato, precisare la ditta produttrice, il numero degli ordinativi ed il complesso delle medaglie coniate.

Come riferito in precedenza, il totale dei diplomi e delle medaglie concesse è risultato nel tempo assai limitato rispetto al complessivo numero di Combattenti e dei Caduti della R.S.I., tutti, a parità di requisiti, certamente meritevoli di decorazioni. Pertanto, il Sen. Ajmone Finestra, ultimo Presidente Nazionale dell’Unione, la quale si pone non solo quale rappresentate statutaria di tutti i Combattenti iscritti, ma anche custode morale della memoria di tutti i Combattenti e dei Caduti della R.S.I., concesse, motu proprio, il 29 aprile 2007, Medaglia d’Oro al Valore alla Bandiera dell’U.N.C.-R.S.I., per onorarli idealmente tutti, con la seguente motivazione:

Dal settembre 1943 all’aprile 1945 le neo-costituite FF.AA. della Repubblica Sociale Italiana di terra, di mare e dell’aria, impegnate su tutti i fronti di combattimento hanno attestato l’eroismo ed il sacrificio dei loro Combattenti dell’Onore e la dedizione all’Ideale della Patria in difesa del Sacro Suolo d’Italia dall’invasore alleato

In tale occasione, fu utilizzata una delle due sole medaglie di Appartenenza alle FF.AA. della RS.I. del terzo modello, appositamente dorate mediante bagno galvanico presso la ditta Pangrazi di Roma.

(2 – continua)

Onorificenze e decorazioni dell’U.N.C.-R.S.I. (I) : GLI ESORDII

di Marco Lami

Come purtroppo noto, l’attuale Repubblica Italiana non riconosce, in favore dei Combattenti della R.S.I., i servizi prestati ed i meriti militari conseguiti nonché onorificenze e decorazioni proposte o concesse. Anzi, a loro carico sono state a suo tempo comminate sanzioni penali, amministrative e disciplinari, ivi comprese degradazioni, interruzioni di carriera, esclusioni da trattamenti pensionistici e, talora, persino la revoca di decorazioni proposte o concesse prima del 25 luglio 1943.

Tale perdurante stato di cose, sempre più odioso ad oltre settanta anni dalla cessazione formale delle ostilità, è segnato da un insensibile accanimento ideologico e da un ossessivo timore di chissà quale revanscismo, ormai escluso dalla anagrafe e dal buon senso; i quali rigettano ostinatamente il ventennio fascista e l’esperienza della Repubblica Sociale Italiana, che, lo si voglia o no, restano parte essenziale ed insopprimibile della storia italiana.

Per contrastare questa permanente umiliazione, le organizzazioni combattentistiche della R.S.I. cercarono, fin da subito, di adottare strumenti idonei ad offrire ai propri iscritti un doveroso riconoscimento ed una sorta di ristoro ideale.

Come emerge da verbalizzazioni riportate nel Registro cronologico delle concessioni, già l’11 agosto 1951, o forse anche prima, operava un Comitato Nazionale Repubblica Sociale Italiana. Questo, in pari data, adottò due distinti regolamenti che istituivano rispettivamente l’Ordine Militare della R.S.I. e l’Ordine dell’Aquila al Valor Militare.

Quanto al primo, che ricalcava l’Ordine Militare di Savoia:

Art. 3 La divisa dell’O.M. della R.S.I. è una croce patente smaltata di bianco, orlata d’oro, con le braccia terminate in tre punti da segmenti in circolo. Nel centro, nelle due facce è caricata da scudetti tondi: in uno rosso stanno l’Aquila d’oro della R.S.I. e la data 1943; l’altra porta il monogramma R.S.I. con le parole “Al Merito Militare”. Fra le braccia della croce due spade in croce di S. Andrea con le punte in fuori. Il nastro è rosso tramezzato da una lista azzurra in palo.

Quanto al secondo Ordine, invece:

Art. 1 L’Aquila al V.M. è conferita in oro, argento, bronzo e acciaio con le stesse modalità che regolano nelle FF.AA. Regie la concessione  della medaglia d’Oro, d’Argento e di Bronzo e della Croce di Guerra la V.M..

Art.2 La decorazione dell’Aquila al V.M. è formata dall’Aquila della R.S.I. circondata di una corona di lauro e si porta sul lato sinistro del petto appesa ad un nastro azzurro, Nastrino azzurro, caricato dell’aquila corrispondente alla concessione.

Nella aspettativa degli proponenti, la Repubblica Italiana avrebbe dovuto formalmente riconoscere entrambi gli Ordini tant’è che il Comitato Nazionale Repubblica Sociale Italiana incaricava il segretario politico, Teodorani, di

“…effettuare preventivamente ogni tentativo presso le Autorità per ottenere gli auspicati riconoscimenti, …, esauriti i quali gli conferisce mandato di dar corso alla presente delibera.…

Come ulteriormente verbalizzato nel Cronologico delle concessioni, con successivo regolamento, adottato il 21 marzo 1956, era istituita la Medaglia Commemorativa della R.S.I. con la seguente divisa:

Art. 2   Tale medaglia coniata in bronzo recherà sul dritto l’effige cesarea e sul rovescio l’Aquila della R.S.I. con sullo sfondo la leggenda: Repubblica Sociale Italiana. Forma e dimensione risulteranno dal disegno annesso. La medaglia si porterà  sul lato sinistro del petto appesa ad un nastro di seta della larghezza di 37 mm. formato da 5 righe alternate di nero e di rosso.

La medaglia era destinata a tutti i soggetti

“…militari, militarizzati ed assimilati, che, senza successivamente demeritare, abbiano fatto parte delle Forze Armate dello Stato oppure abbiano sopportato fatiche di guerra a datare dell’8 settembre 1943 nonché i civili al servizio dello Stato e a tutti coloro che abbiano subito persecuzioni e limitazioni…”. (art.3)

Più oltre, rimasti evidentemente senza costrutto i tentativi di formale riconoscimento degli Ordini, fu insediatala la “Commissione Riconoscimenti e Ricompense della R.S.I.”, la quale, operativa anche oltre la costituzione dell’U.N.C.-R.S.I., che, in sostanza, la assorbì, dispose, a tutto il 19 ottobre 1968, la concessione di:

  • n. 398 Diplomi con Medaglia Commemorativa della R.S.I, dei quali n. 31, a vario titolo, revocati;
  • n. 16 decorazioni dell’Ordine Militare della R.S.I.;
  • n. 7 decorazioni dell’Aquila al Valor Militare della R.S.I., delle quali n. 2 d’oro, n. 3 d’argento, n. 2 di bronzo.

Si ignora se queste decorazioni siano state mai coniate e materialmente consegnate. Peraltro, non vi è traccia di simili denominazioni nel fondamentale Sparacino F., Distintivi e Medaglie della R.S.I. 1943-45, della Legione SS Italiana, dei Veterani della R.S.I., volume II, E.M.I., Milano, 1994, ove  un  puntuale ed esaustivo capitolo è dedicato proprio alle coniazioni reducistiche

(1 – continua)

I DISTINTIVI DELLL’U.N.C.-R.S.I.

di Marco Lamis

L’U.N.C.-R.S.I. si costituì aggregando un pletora di associazioni combattentistiche, d’Arma e di reparto, che si sciolsero confluendo nel nuovo Organismo. Fra esse, la Federazione Nazionale Combattenti Repubblicani (F.N.C.R.), che già aveva adottato come distintivo per i propri iscritti l’aquila ad ali spiegate con capo lievemente inclinato a sinistra, affacciata e posata entro una corona di alloro, dalla quale pendono i margini di due nastri; il tutto in metallo bianco.

Tale segno fu recepito dalla nuova Unione, che, tuttavia, per marcare la propria identità, aggiunse sotto la corona, entro il limite dei due nastri, un cartiglio romano di smalto nero, dal quale emerge, in metallo bianco, la dicitura “U.N.C.R.S.I.”, senza trattino.

Quando, più oltre, quanti, pur non avendo militato nelle FF.AA. della R.S.I., ne condividevano e ne condividono gli ideali ed i valori furono statutariamente accolti nelle fila dell’U.N.C.-R.S.I. come Iscritti per la Continuità Ideale, si rese necessario disporre di un nuovo distintivo che, da un lato, segnalasse il diverso status fra i soci Combattenti ed i nuovi scritti e, dall’altro, fornisse a questi ultimi un adeguato segno identitario. Fu così adottato un secondo modello di aquila con cartiglio romano recante la dicitura “CONTINUITA’ IDEALE”, disposta su due righe.

Tanto sommariamente si evince anche da SPARACINO F., Distintivi e Medaglie della R.S.I. 1943-45, della Legione SS Italiana, dei Veterani della R.S.I., volume II, E.M.I., Milano, 1994, pp. 105-6, ove compaiono  i distintivi della F.N.C.R., dell’U.N.C.-R.S.I. – Combattenti (con cartiglio in smalto nero) e degli Iscritti per la Continuità Ideale (con cartiglio in metallo bianco, non smaltato).

In verità, la vicenda dei distintivi dell’Unione appare decisamente più complessa a cominciare dal fatto che il citato cartiglio “U.N.C.R.S.I.”, dopo qualche tempo, scomparve, forse perché, consolidatasi la nuova associazione unitaria veniva meno la necessità di distinguersi dalla pregressa F.N.C.R.. Così, l’originario distintivo di quest’ultima, privo di cartiglio e scritta, divenne, di lì in poi, il simbolo stesso dell’U.N.C.-R.S.I..

Ciò detto, chi scrive, per averne avuta diretta esperienza dal materiale nel tempo gestito dall’Unione, può riferire, senza pretesa di esaustività, della quantità di varianti prodotte ed utilizzate, come di seguito:

  1. distintivo Combattenti, di metallo bianco, con cartiglio di smalto nero e dicitura “U.N.C.R.S.I.” in metallo bianco; fermaglio da asola, privo di marcature; probabilmente prodotto dalla ditta s.r.a.l. Picchiani e Barlacchi di Firenze;
  2. distintivo Combattenti, di metallo bianco, con cartiglio di smalto nero e dicitura “U.N.C.R.S.I.” in metallo bianco; fermaglio con spilla e morsetto, privo di marcature; probabilmente prodotto dalla ditta s.r.a.l. Picchiani e Barlacchi di Firenze;
  3. distintivo Combattenti, di metallo bianco, senza cartiglio; fermaglio da asola, privo di marcature; probabilmente prodotto dalla ditta s.r.a.l. Picchiani e Barlacchi di Firenze;
  4. distintivo Combattenti, di metallo bianco, senza cartiglio; fermaglio con spilla e morsetto; privo di marcature; reperito in finitura patinata o satinata; prodotto dalla ditta Coinart s.r.l. di Firenze;
  5. distintivo Continuità Ideale, di metallo bianco, con cartiglio grande di smalto nero e dicitura “CONTINUITA’ IDEALE” in metallo bianco; fermaglio da asola, con marcatura “s.a.r.l. Picchiani e Barlacchi Firenze”;
  6. distintivo Continuità Ideale, di metallo bianco, con cartiglio grande di smalto nero e dicitura “CONTINUITA’ IDEALE” in metallo bianco; fermaglio con spilla e morsetto; privo di marcature; probabilmente prodotto dalla ditta s.r.a.l. Picchiani e Barlacchi di Firenze;
  7. distintivo Continuità Ideale, di metallo bianco, con cartiglio piccolo e dicitura “CONTINUITA’ IDEALE”, tutto in metallo bianco non smaltato; fermaglio con spilla e morsetto; privo di marcature; reperito in finitura patinata o satinata; prodotto dalla ditta Coinart s.r.l. di Firenze.

Ora, fermo restando che, nel tempo, i distintivi hanno sempre utilizzato gli elementi dell’aquila, della corona e del cartiglio, in forme e proporzioni pressochè identiche, si consideri che:

  • in tutti i modelli e sotto tutti i produttori, l’aquila misura sempre mm. 23 x mm. 19,5;
  • idem, il cartiglio smaltato “U.N.C.R.S.I.” misura mm. 16,5 x mm. 4,5;
  • idem, il cartiglio smaltato “CONTINUITA’ IDEALE” misura mm. 21 x mm. 7;
  • idem, il cartiglio non smaltato “CONTINUITA’ IDEALE” misura mm. 17 x mm. 7;
  • le corone della ditta Picchiani e Barlacchi presentano costantemente nastri corti; quelle della ditta Coinart nastri più lunghi.

Come nel caso delle medaglie coniate per conto dell’U.N.C.-R.S.I. e, pur considerando tutte le varianti di distintivi sopra evidenziate, le quali lasciano presumere almeno altrettante commesse, in difetto di più precisa documentazione, è impossibile indicare con assoluta certezza le singole ditte produttrici, il numero e l’entità di tutti gli ordinativi succedutisi nel tempo e, di conseguenza, totali e sub-totali delle rispettive produzioni.

Tutto ciò, peraltro, considerando che le richieste di attestati e decorazioni, comunque documentabili nell’ordine di diverse migliaia, quasi sempre coincidevano con l’iscrizione al sodalizio e che anche una sommaria disamina dell’archivio soci concorda nella ricorrenza di migliaia di iscritti tanto in complesso quanto in unità di tempo. Peraltro, anche ammettendo che non tutti gli iscritti si siano muniti di distintivo, l’entità degli ordinativi e delle produzioni deve pur sempre conteggiarsi in tali ordini di grandezza.

Ancora, in tempi più recenti, l’U.N.C.-R.S.I. ha commissionato, alla ditta Coinart s.r.l. di Firenze, un numero imprecisato di riproduzioni del classico gladio da bavero adottato dalla R.S.I. quale segno di dignità militare in luogo della stelletta di ascendenza regia.

Talora erroneamente scambiato da taluno per vero e proprio distintivo dell’Unione, questo oggetto, di alto valore simbolico per tutti i Combattenti, che spesso lo hanno appuntato con orgoglio su abiti e berretti, accanto ai predetti distintivi, non ha mai avuto tale ruolo, essendo stato sempre distribuito e trattato come mero ricordo.

Esso, con finitura bronzo patinato, consiste di un gladio lungo mm. 32,5, recante sull’elsa la dicitura “ITALIA” e posato su un serto di foglie di quercia di mm. 26 di diametro. Il tutto per un spessore di mm. 2-2,5. Sul retro, privo di marcature, è predisposto un fermaglio con spilla di sicurezza.

 

 

 

 

 

UNC – RSI – LA STORIA

  1. ATTO DI NASCITA   – A cura di Antonio Tombesi

Il 17 dicembre 1961 ebbe luogo in Roma una Assemblea di ex-combattenti della R.S.I. con la presenza di numerosi dirigenti di Gruppi dirigenti di Associazioni di ex-combattenti già esistenti, nonché di alcune delle più alte cariche militari della R.S.I.

L’Assemblea – presieduta dal Gen. Carloni, Comandante della Divisione Monterosa – approvò un ordine del giorno diretto alla costituzione – al di fuori e al di sopra di ogni corrente particolaristica – di un nuovo Organismo combattentistico.

Venne nominato un apposito Comitato promotore con il compito di predisporre tutti gli atti necessari per la costituenda Associazione Nazionale Combattenti della R.S.I.

A far parte del suddetto Comitato Promotore vennero chiamati, per il Gruppo M.O. V.M.: il Gen. Amoroso in rappresentanza dei prigionieri di guerra non cooperatori, il Col. Gemelli per la Marina Repubblicana e il Ten. Tognoloni per l’Esercito Repubblicano.

Per il Capo di S.M. dell’Esercito Repubblicano il Gen. Mischi e il Gen. Scala; per il Comando della G.N.R. il Gen. Matranga; i Comandanti delle Grandi Unità della R.S.I.: il Gen. Carloni per la Divisione Monterosa, il Gen. Manardi per la Divisione Italia, il Gen. Lusana per la Divisione Corazzata “M”, il Col. Filocomo per la Divisione Littorio, il Col. Languasco Comandante la “Cacciatori degli Appennini”, il Col. Bassani Comandante la Scuola Allievi Ufficiali della G.N.R., il Col. Vossilla per l’Aeronautica Repubblicana, l’Avv. Cattaneo per il Comando BB.NN.

Successivamente in Roma, con atto Notaio Papa del 19 maggio 1962, venne ufficialmente costituita la Unione Nazionale Combattenti della R.S.I., finalizzata di attuare – in uno spirito di alta armonia e di ideale fraternità fra tutti i Combattenti della R.S.I – le finalità statutarie ed in particolare:

  • Tutelare i valori morali e spirituali della R.S.I.;
  • Documentare e rivendicare sul piano storico l’azione della R.S.I.;
  • Mantenere vivo e imperituro il ricordo dei Camerati Caduti.

Nell’atto costitutivo fu trascritto: Presidente Onorario “ad memoriam” è il Maresciallo d’Italia Rodolfo Graziani.

L’iscrizione all’ UNC-RSI quali “Soci d’Onore” venne riservata ai Caduti e Dispersi della R.S.I..

“Soci Ordinari” tutti i militari, i militarizzati e comunque assimilati alle Forze Armate della R.S.I., nonché ai militari non cooperatori aderenti agli ideali della R.S.I..

Gli Organi Centrali del nuovo Organismo vennero definiti come segue:

  • Presidenza
  • Congresso Nazionale
  • Consulta Nazionale.

Nell’attesa della celebrazione del primo Congresso Nazionale, vennero nominati i componenti provvisori degli altri Organi.

Presidente Nazionale venne nominato la Medaglia d’Oro v.m. Col. Bruno Gemelli, coadiuvato da due Vicepresidenti: il Gen. Alessandro Scala e il Comandante Vincenzo Costa.

Seguì l’adesione spontanea della quasi totalità di Gruppi provinciali e Sezioni da tempo autonome dalle varie Federazioni esistenti.

Di particolare significato l’adesione della F.N.C.R.S.I, presieduta dalla M.O. v.m. Valerio Borghese, la quale, in sede di Congresso Nazionale, tenutosi il 21 ottobre 1963, ebbe a votare il proprio scioglimento e la contestuale adesione di tutti i Gruppi Provinciali alla UNC-RSI.

Sempre nell’ottobre 1963 ebbe luogo il 1° Congresso Provinciale della Federazionedi Milano della UNC-RSI che – udita la relazione del Comandante Vincenzo Costa, Vicepresidente della UNC-RSI, in relazione all’unificazione ed alla ripresa associativa – l’approvava incondizionatamente, nominando altresì i delegati al primo Congresso Nazionale.

Nel gennaio 1963, infine, prendeva avvio “Continuità Ideale”, l’Organo Ufficiale della U.N.C.-R.S.I.

(Continua…)