75°ANNIVERSARIO DELLA BATTAGLIA DI EL ALAMEIN

Cade in questi giorni il  75°  anniversario della seconda battaglia di El Alamein (26 ottobre-6 novembre 1942)  che vide fronteggiarsi le truppe dell’Asse,  comandate  dal feldmaresciallo Erwin Rommel e l’Ottava armata britannica del generale Bernard Law Montgomery.

Ho avuto la fortuna di essere presente più volte al Sacrario che raccoglie i resti dei nostri caduti.

In quei luoghi, in quel deserto, in quelle condizioni estreme, ti chiedi per prima cosa come hanno potuto  combattere i nostri soldati; davanti a quelle lapidi, oltre alla commozione  senti  l’orgoglio di Patria e di quello che i nostri soldati hanno fatto.

Quando ti trovi in quel Sacrario e davanti a quel campo di battaglia, come qualcuno ha detto, non è necessario essere nostalgico, fascista o folgorato da furore bellico  per essere orgoglioso di far parte di un popolo che ha combattuto con onore  e che ha perso perché sono mancate le armi e la fortuna, non certo  il coraggio.

 

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EL ALAMEIN 03-02

20 OTTOBRE 1944 – LA STRAGE DI GORLA

 

20 OTTOBRE 1944 – LA STRAGE DI GORLA

Oggi purtroppo non tutti hanno titolo ad essere ricordati. Le vittime innocenti di bombardamenti inglesi, americani ecc.. non devono avere una storia, anzi, devono sparire dalla storia.

Noi invece vogliamo ricordarle quelle vittime e il fatto che siamo pochi a farlo non ci interessa, perché chi lo fa non segue ordini o obiettivi di strumentalizzazione dei fatti.  Noi vogliamo ricordare per amore, nel nostro intimo o con pochi intimi, con quelli cui ci accomunano i sentimenti ed i valori. Non lo facciamo per la platea, ma per onorare le vittime, senza falsificare gli avvenimenti e la storia.

Con questo spirito vogliamo ricordare la strage di Gorla di cui lo scorso 20 ottobre è caduto l’anniversario.

Vogliamo , senza grancasse e sommessamente unirci affettuosamente ai parenti di quei 184 bambini, dei 14 insegnanti, della direttrice della scuola, dei 4 bidelli e dell’assistente sociale che perirono sotto un bombardamento aereo “alleato”; come anche ai parenti delle altre 614 vittime i cui corpi furono trovati nella zona.

Non fu un atto di guerra, fu  un crimine contro l’umanità, coscientemente perpetrato dai comandanti dei 36 aerei  del 451º Gruppo bombardieri il cui obiettivo era quello di colpire la Breda, ma che nel  nel corso della seconda ondata,  si trovarono a volare con le bombe già innescate,  su una zona diversa da quella che avrebbero dovuto bombardare. Dovevano liberarsi di circa 350 bombe da 500 libbre durante il viaggio di ritorno, ma invece di farlo in aperta campagna o in mare, decisero di farlo sul centro abitato che in quel momento stavano sorvolando, Gorla e Precotto.

La giornata era limpida, senza nebbia o smog, non c’era alcuna possibilità di confondere le fabbriche o obiettivi militari con le abitazioni.

Eppure alle 11,30 del mattino  un centinaio di tonnellate di bombe caddero non su obiettivi militari o strategici, ma sui bambini ed insegnanti della scuola che si apprestavano a raggiungere il rifugio antiaereo.

Il colonnello Stefonowicz, da cui dipendeva il 451° group, autore dell’eccidio, criticò aspramente l’operato dei piloti, non per il massacro ma per il danno d’immagine che lo scadente lavoro di squadra aveva causato all’aviazione americana.

  Nessuno versa lacrime e riverisce i bambini morti a Gorla, nessuno si commuove davanti alle foto della strage, nessuno versa una lacrima leggendo la letterina con cui una bimba ringraziava il Signore Iddio di averla salvata.  Queste foto e queste lettere non hanno l’onore di essere conservate in un museo.

Non importa, sono nei nostri cuori.

 

I martiri di Gorla caduti sotto le bombe dei liberatori anglo-americani.

 I Bambini :

ABBONDANTI Ernesta, di anni 7

ALQUA’ Dolores, di anni 9

ANDREONI Edvige, di anni 6

ANDREONI Franco, di anni 6

ANDENA Vanda, di anni 7

ANDENA Giorgio, di anni 9

ANGIOLINI Cesarina, di anni 10

 

 

ASSANDRI Marisa, di anni 10

AVANZI Lucia, di anni 8

BACCINI Luciana, di anni 10

BACILIERI Giancarlo, di anni 11

BALDO Bruno, di anni 7

BALUCI Teresa, di anni 7

BALUCI Concetta, di anni 9


BERTOLESI Piera, di anni 7

BERTONI Valter, di anni 9

BIANCHET Chiara, di anni 10

BIFFI Pierluigi, di anni 6

BOERCHI Silvano, di anni 8

BOLZONI Gianfranca, di anni 6

BOMBELLI Giuseppe, di anni 9

BONFIGLIO Celestina, di anni 8

BORACCHI Vilma, di anni 6

BORGATTI Elena, di anni 9

BANDIERA Valter, di anni 9

BECCARI Vilma, di anni 10

BECCARI Stefania, di anni 8

BELLUSSI Ambrogio, di anni 8

BENZI Bice, di anni 6

BERETTA Giuseppe, di anni 6

BERNAREGGI Tullio, di anni 8

BERSANETTI Loredana, di anni 6

BERTOLENI Vincenzo, di anni 7

BREMBATI Giovanna Elisabetta, di anni 8

BREMMI Maria, di anni 11

BRIOSCHI Paolo, di anni 9

BRIOSCHI Gianni, di anni 6

BRIVIO Giovanna, di anni 12

BURATTI Rosalba, di anni 7

CACCIATORI Ernestina, di anni 6

CALABRESE Loredana, di anni 6

CALETTI Giancarla, di anni 6

CAUDA Rosangela, di anni 12

CARANZANO Margherita, di anni 7

CARRERA Carlo, di anni 11

CARRETTA Renata Teresa, di anni 9

CARRETTA Luigi, di anni 8

CARRETTA Anna, di anni 7

CASATI Giuliano, di anni 7

CASLINI Adriano, di anni 10

CASSI Giordano, di anni 9

CASSUTTI Ida Santina, di anni 10

CASTELLI Lorenzo Omobono, di anni 6

CASTELLINO Claudia, di anni 9

CASTOLDI Rolando, di anni 7

CATTANEO Carlo, di anni 5

CAVAGNOLI Giuliana Maria,

di anni 6

CAZZANIGA Antonio, di anni 9

CELIO Anna, di anni 7

CERUTI Giancarlo, di anni 7

CINQUETTI Felice, di anni 10

COLOMBANI Adriano, di anni 9


COLOMBANI Rosanna, di anni 7

COLOMBO Annamaria, di anni 7

COLOMBO Maria, di anni 10

COMPITI Agostina, di anni 9

CONCARDI Giancarlo, di anni 7

CONSIGLIO Riccardo, di anni 11

CONTATO Rosalia, di anni 6

CONTI Mirella, di anni 10

DALLA DEA Marina, di anni 9

DALLA DEA Vittore Paolo Ambramo, di anni 7

DALL’ORA Emilia, di anni 10

DANIELI Gianna, di anni 10

DE CONCA Luisa, di anni 10

DIDONI Fausta, di anni 10

DIDONI Teresina, di anni 11

DONEDA Giulia, di anni 6

DORDONI Giancarla, di anni 11

FALCO Franco, di anni 6

FARINA Gaetano, di anni 10

FARINA Mario, di anni 6

FARINELLA Giovanna, di anni 8

FERRARIO Luigi, di anni 6

FERRE’ Margherita, di anni 8

FERRI Natalino, di anni 8

FERRONI Pierino, di anni 7

FONTANA Oscar, di anni 8

FONTANA Vittoria, di anni 10

FOSSATI Adele, di anni 6

FRANCHI Dario, di anni 7

FRANZI Angelo, di anni 6

FREZZATI Rosalia, di anni 6

FRONTI Angelo, di anni 6

FUZIO Ezio, di anni 9

GALLINA Clelia, di anni 12

GARULLI Giovanni, di anni 8

GAVOLDI Antonio, di anni 9

GHELFI Pasquale, di anni 10

GILARDI Silvana, di anni 6

GIOVANNINI Villiam, di anni 7

GIULIANI Aldo, di anni 8

GOI Eleonora, di anni 11

GORETTI Edoardo, di anni 6

GRANDI Enrico, di anni 7

LAMBERTI Lamberto, di anni 9                                                            

LANDINI Peppino, di anni 8

LIBANORI Giancarlo, di anni 6

LIBRIZZI Maria, di anni 11

LOMBARDI Giuliana, di anni 3

MAESTRONI Giuliano, di anni 6

MAESTRONI Luigi, di anni 12

MAJO Giuliano, di anni 9


MAJO Santino, di anni 7

MAROLI Ruggiero, di anni 8

MARZORATI Roberto, di anni 8

MASCHERONI Nella, di anni 9

MASIERO Gianfranco, di anni 8

MASSARO Antonio, di anni 9

MASSAZZA Natale, di anni 10

MEREGALLI Mirella, di anni 6

MERONI Adriano, di anni 9

MIGLIORINI Maria, di anni 9

MINGUZZI Graziano, di anni 10

MOCCIA Carmela, di anni 6

MODESTI Giancarlo, di anni 6

MOIOLI Umberto, di anni 6

MONFRINI Bruno, di anni 6

MORETTI Licia, di anni 6

MUTTI Giuseppina, di anni 10

NASI Cesarino , di anni 8

ORLANDI Graziella Maddalena, di anni 7

PAGANINI Giorgio, di anni 6

PAGLIOLI Guido, di anni 9

PAGOT Francesca, di anni 5

PANIZZA Armida, di anni 6

PANIZZA Maria, di anni 13

PANNACCESE Antonio, di anni 8

PAVAN Gualtiero, di anni 6

PAVANELLI Maria Luisa, di anni                            10

PEDUZZI Rosa Rachele, di anni 8

PETROZZI Sergio, di anni 7

PIAZZA Mario Adolfo, di anni 6

PIERIN Giuseppe, di anni 9

PIOLTELLI Anna, di anni 6

PIROTTA Annunziata Ornella, di anni 6

PIROVANO Adele, di anni 6

PONTI Abele, di anni 6

PORRO Emilio, di anni 6

POZZI Elisa, di anni 6

PUTELLI Anna, di anni 6

PUTELLI Pierina, di anni 7

RAVANELLI Pierluigi, di anni 6

REDAELLI Franco, di anni 9

RELLANDINI Franco, di anni 8

RESTELLI Rosanna, di anni 6

RHO Pierangelo, di anni 6

RIZZOLI Gerardo, di anni 6

ROMANDINI Maria Gabriella  Federica, di anni 6

RUMI Rinaldo, di anni 8

RUMI Gabriella, di anni 6

RUSCELLI Marisa, di anni 6

SALA Maria, di anni 7

SALETTI Giancarla, di anni 6

SCOTTI Luigia, di anni 10

SIRONI Ambrogio, di anni 7

SONCINI Antonietta, di anni 9

STOCCHIERO Armando, di anni 9

STOCCHIERO Rinaldo, di anni 6

STRANIERI Erminia, di anni 7

TAMIAZZO Gianfranco, di anni 6

TENCA Teresa, di anni 8

TERMINE Giannina, di anni 7

TROYER Giuseppe, di anni 12

VALLI Antonio, di anni 7

VELATI Giuliano, di anni 10

VELATI Maria, di anni 7

VERDERIO Ennio, di anni 6

VERGANI Giovanni, di anni 12

VICENTIN Mario, di anni 10

VIGANO’ Ernestina, di anni 7

VIGENTINI Alberto, di anni 10

VILLA Lidia, di anni 6

VOLPIN Rina, di anni 7

ZAMBONI Andrea Lorenzo, anni 9

ZANABONI Lidia, di anni 11

ZANELLATI Rosa Maria, di anni 6

ZELI Italo, di anni 7

ZUCCHETTI Luigi, di anni 8

ZUCCHETTI Giovanni, di anni 10

 


 

La Direttrice della scuola :

TAGLIABUE Isabella Ved. Castelnuovo

 

I Maestri  e collaboratori :

COLOMBO Bianca

CONSONNI Giulia

CONSONNI Silvio

CONTRERAS Aurora ARMANI

FIOCCHI Alicia

FOLLI Piera MERATI

GAZZINA Norma

LISSANDRINI Ester BENEDETTI

MAGNOLFI Giovanna LUZI

NOSETTO Piera Maddalena

PERONE Eugenio

PISTONE Teresa PEZZOTTA

POZZOLI Luisa

REDAELLI Maddalena

SANGALLI Maria Maddalena BIRAGHI con la figlia Riccardina di anni 14

VALZELLI Ida Ved. FUMAGALLI

VERGANI Cesare

ZACCHIA Dorotea QUARANTELLI

ZAMBONI Sara

 

 

 

La stessa bomba uccise altri piccoli     non ancora in età scolare:

AMBROSINI Marisa Vanda, di mesi 16          

CONTE Vittoria, di anni 4

FRANCO Domenico, di anni 3

GALBIATI Rosa, di anni 3

GALBIATI Rolando, di mesi 11

PEREGO Maria Grazia, di mesi 22

SIFARELLI Biagio, di anni 4

SORMANI Isabella Paola, di anni 4

SORRAVIA Alberto Salvatore, di anni 5

VILLA Franca, di anni 4

CLAPES Franca, di mesi 12 

 

BACILIERI Silvano, di anni 2

BALLADORI Annamaria, di mesi 15

BAZZANELLA Giancarlo, di mesi 18

BECCARI Lilia, di anni 2

BIRAGO Silvana Adele, di anni 4

BONATI Carlo, di mesi 12

 

CAVALLI Ornella, di anni 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTIZIARIO N° 1 / 2017

ComunitaIdealeUNIONE NAZIONALE COMBATTENTI DELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA

Il Commissario

Roma 31 marzo 2017

   AI CAMERATI DI TUTTE LE REGIONI

                                                                                                         LORO SEDI

OGGETTO: Notiziario n.1/2017

Cari Camerati,

questa Presidenza Nazionale è sempre stata consapevole dell’importanza di un costante e tempestivo rapporto di comunicazione con i propri iscritti.

Anche a tal fine, nel 1962 venne costituita l’UNCRSI per riunire, consolidare e vivificare con il cameratismo, le varie iniziative nel frattempo sorte per affermare la continuità delle tradizioni militari e ideologiche della R.S.I..

I rapporti si realizzavano attraverso periodiche circolari che puntualizzavano, tra l’altro, le molteplici iniziative degli Organi centrali e delle Federazioni provinciali e locali.            Nel 1963, con la pubblicazione del periodico “Continuità Ideale” Organo ufficiale dell’Unione, fu possibile non solo ricordare le gloriose vicende di Reparti e di singoli Combattenti della R.S.I..

Purtroppo tali rapporti di comunicazione, giorno dopo giorno, si sono fatti sempre più difficoltosi. Ciò, soprattutto per il venir meno di coloro che, dopo aver onorevolmente militato nella forze armate e nelle altre organizzazioni della R.S.I., nel dopoguerra fortemente s’impegnarono perché il ricordo del sacrificio di quanti caddero per l’estrema difesa dei sacri confini della Patria tradita, non venisse dimenticato.

Di qui l’esigenza di ricercare nuove vie per dare concreta attuazione alla normativa statutaria, finalizzata a mantenere vivo il nostro ricordo. Lo Statuto dell’UNCRSI, infatti, sin dall’origine, aveva previsto l’opportunità di trasmettere alle future generazioni lo spirito di cosciente sacrificio dei combattenti della R.S.I., raccogliendo ogni documentazione relativa ai fatti bellici che videro impegnati i reparti della R.S.I.. Oggi quella che era soltanto un’idea, una speranza è una realtà viva e vitale!

Questa Presidenza Nazionale, infatti, con il suo C.S.M.R.S.I., acronimo di “Centro Studi Militari e Testimonianze R.S.I., ha realizzato in Roma Capitale il Museo dei Combattenti della R.S.I. Un Museo che raccoglie il patrimonio librario e documentale dell’Unione, le bandiere recuperate ed altri cimeli avuti in dono.

Tutto ciò è stato possibile per il concreto intervento del Prof. Giuseppe Parlato    , storico e accademico italiano, attuale Presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo de Felice”.

La predetta Fondazione è l’unica istituzione che ha mostrato disponibilità e vera considerazione per il nostro passato, consentendoci di collocare dignitosamente tutto il nostro materiale museale, cartaceo e virtuale.

La “Fondazione Ugo Spirito e Renzo de Felice” è un ente culturale e di ricerca scientifica che mira alla conservazione ed alla valorizzazione del patrimonio storico-culturale dell’Italia, con particolare attenzione al Novecento. Un’Associazione totalmente libera da condizionamenti e da vincoli politici. Il suo unico scopo la ricerca storica e culturale indipendente e anticonformista.

È indubbio quindi che l’acquisizione del materiale documentale dell’Unione costituisce un importante incremento del patrimonio culturale e documentale della Fondazione. Si va a coprire un settore, che con l’acquisizione del nostro materiale, risulta essere ampiamente rappresentato.

Il Museo è patrimonio di tutti gli italiani che desiderano visitarlo. Ovviamente il primo invito è rivolto agli iscritti ed ai simpatizzanti, osservando il programma annuale di visite guidate, al quale va fatto riferimento. (v. allegato).

A tal fine accordi sono stati presi con l’Albergo “Hotel delle Muse” – che dista 150 metri circa dal Museo – ( via Tommaso Salvini 18, 00197 ROMA, tel. 068088333) per un trattamento particolare di soggiorno (pernottamento e prima colazione a buffet) alle seguenti tariffe:

  • Camera singola €uro 75,00        Camera doppia (due persone) €uro 95,00
  • Camera doppia singola €uro 85,00        Camera tripla (tre persone)     €uro 120,00

Ovviamente il trattamento è applicabile, compatibilmente con la disponibilità alberghiera, per la sera del VENERDI’ che precede la visita guidata del sabato (vedi programma) e va documentato dalla dichiarazione di effettuata visita.

I NOSTRI LUTTI:

Il giorno 28 giugno 2016 l’Alpino Marcello Lama è partito per il Suo ultimo viaggio per raggiungerei commilitoni del Battaglione Alpini Guastatori “Valanga” della X Flottiglia MAS.

Marcello Lama era nato a Faenza il 25 agosto 1926. Malgrado la giovane età, l’8 settembre 1943 ottiene l’arruolamento nelle “Fiamme Bianche” e va in addestramento in Valdastico. Successivamente presta servizio militare a Milano, che, a sua richiesta, lascia ben presto per la X flottiglia MAS.

Nell’agosto 1944 si trova a Vittorio Veneto inquadrato nel Battaglione Guastatori Alpini “Valanga” della X Flottiglia MAS, che, agli ordini del Comandante Morelli, è impegnato in operazioni in Trentino e nel Veneto: particolarmente in Carnia contro formazioni garibaldine e osovane, nel Goriziano contro il IX Corpus Titino.

Nel dopoguerra, affermatosi nella vita civile, è sempre presente nelle varie associazioni di ex-combattenti della R.S.I., dove ricopre ruoli di responsabilità quale Vicepresidente sia dell’Associazione Alpina Guastatori “Valanga”, dell’Associazione Combattenti X Flottiglia MAS e dell’Unione Nazionale Combattenti della R.S.I.

Il giorno 26 novembre 2016 è improvvisamente mancata Luciana Restuccia, per anni collaboratrice preziosa e infaticabile della Segreteria Nazionale dell’Unione.

Figlia di un Ufficiale dell’Aereonautica visse alcuni anni ad Orbetello, dove fortificò il Suo amore per la Patria, a stretto contatto con gli aviatori della famosa crociera atlantica del Decennale.

Nel dopoguerra sposò Gianfelice Vagliani del Btg “”Lupo” della X^ MAS e con lui partecipò attivamente alle iniziative dell’Associazione dei reduci di tale famosa unità militare, tra le quali va ricordato il Primo Raduno Nazionale dei Combattenti, di mare e di terra, della X^, tenutosi a Roma nel giugno 1987 per rendere omaggio ai Caduti del Btg Barbarigo a Nettuno. In occasione di quel raduno nacque l’idea di realizzare il “Campo della Memoria” Cimitero di guerra dei Combattenti della R.S.I..

Segretaria particolare del Comandante Mauro Sannucci, mutilato e invalido di guerra, è stata sempre al Suo fianco quale Presidente dell’Associazione X^ e dell’UNC-RSI. Cara Luciana non Ti dimenticheremo mai!

Camerati Marcello Lama e Luciana Restuccia: PRESENTE !

Tesseramento 2017

Richiamando la normativa vigente del 2013, si trasmette il bollino 2017 precisando che nulla è dovuto a titolo di quota associativa.

Ovviamente è sempre gradito da parte dei soci e simpatizzanti il versamento di “contributi volontari”.  Ognuno – con la convinzione di contribuire a mantenere efficiente la nostra Unione, impegnata a svolgere continua e fattiva azione tesa a rinsaldare il nostro cameratismo e la nostra fede. Chi vuole dia! Chi può dia!

 

La Celebrazione a Roma

            Venerdì 28 aprile 2017 ore 17 – Piazza Salerno – Celebrazione nella Cripta della Chiesa dei 7 Santi Fondatori della Santa Messa in memoria di Benito Mussolini e di tutti i Caduti e Dispersi della R.S.I.

Saranno presenti le bandiere e i labari delle Associazioni.

Intervenite tutti. Che nessuno manchi!

            Camerateschi saluti.

IL COMMISSARIO

(Dott. Antonio Tombesi)

ONORE E TRADIMENTO

In questi giorni di “commemorazioni”, appare doveroso ricordare a noi stessi, oltre che agli altri, una massima dell’antico codice sassone, il Sachsenspiegel,  la più rilevante raccolta normativa del Medioevo tedesco, che recitava: “Ogni onore viene dalla fedeltà; il tradimento è la peggiore malefatta, superiore a qualsiasi altra perché chi tradisce si pone al di fuori dalla comunità della propria gente”.

RINO COZZARINI

RINO COZZARINI ( 1918-1943)  di Antonio Tombesi

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Rino Cozzarini era nato a Venezia il 18 ottobre 1918. Volontario nella guerra di
Spagna e nel conflitto mondiale 1940-43 fu più volte decorato al valor militare.

Nei giorni oscuri che seguirono immediatamente l’infausto armistizio dell’8 settembre
’43, il Tenente Rino Cozzarini, trovatosi senza reparto in una località dell’Italia Meridionale, radunati intorno a se circa 700 militari sbandati e volontari di ogni età, formò un reparto organico che portò sulla linea di combattimento suscitando l’alta ammirazione dei Comandi tedeschi.

Dal 10 ottobre 1943 il reparto era schierato sul fronte di Cassino e precisamente nel
settore operativo Falciano – Mondragone, dove gli angloamericani premevano con
maggiore violenza. Quando questi tentarono di forzare le linee di difesa, gli uomini di Cozzarini  respinsero l’assalto dei mezzi corazzati, utilizzando la tattica della bottiglia di benzina e delle bombe a mano.

Durante un nuovo assalto contro i carri armati, il 10 novembre 1943 il Ten. Rino
Cozzarini, nel gesto di lanciare l’ultima bomba a mano, cadde riverso colpito al petto dal fuoco nemico.

AI termine della cruenta battaglia 192 furono i Caduti italiani.

La radio e la stampa dell’epoca esaltarono il sacrificio di Rino Cozzarini definendo il Caduto “sentinella eroica dell’Onore dell’Italia”. “Primo Caduto per la risorta
Repubblica” .

Il poeta futurista F. T. Marinetti ne cantò le gesta nell’ “Aeropoema di Cozzarini”.

Su proposta del Ministero delle Forze Armate, Maresciallo Graziani, il DUCE
concesse “motu proprio” al Ten. Rino Cozzarini la Medaglia d’Oro al valor militare “alla memoria” con la motivazione, trascritta sul documento del Ministero delle Forze Armate
che segue:

cozzarini0002

Nel 1993, al km. 156,600 della via Csilina – nei pressi del luogo del suo cosciente sacrificio – è stato apposto un “cippo” dedicato al Ten. Cozzarini.

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CAMERATA COZZARINI   :   PRESENTE !

UNC-RSI-LA STORIA

UNCRSI – LA STORIA

di Antonio Tombesi

2) – IL PRIMO CONGRESSO.

            Il 10 giugno 1962, convocata dal Presidente M.O. Bruno Gemelli si riunì la “Consulta” –  nuovo organismo provvisorio dell’Unione in attesa del Congresso – la quale deliberò in ordine ai Componenti previsti negli altri organi statutari.

In quella riunione, per iniziativa del Vice-Presidente Vincenzo Costa venne approvato il seguente ordine del giorno: “La Presidenza e la Consulta Nazionale della U.N.C.R.S.I., oggi 10 giugno 1962, per la prima volta riunitasi in Roma, iniziando la loro attività, ispirata a consolidare, vivificare sul cameratismo, la continuità delle tradizioni militari e ideologiche della R.S.I., rivolgono il loro pensiero a Benito Mussolini caduto per l’amore all’Italia ed al suo popolo, tenendo alta la bandiera dell’onore ed al Maresciallo d’Italia Rodolfo Graziani, primo Presidente dei Combattenti della R.S.I.. Confidano, attraverso l’U.N.C.R.S.I, nella creazione di un blocco di forze fedeli alla loro tradizione”.

            Il 25 novembre 1962 ebbe luogo l’inaugurazione della Sede della Presidenza Nazionale e della Federazione Provinciale dell’Urbe della U.N.C.R.S.I., in Roma Via Cimarra, 57.

            Una cerimonia particolarmente significativa per la presenza delle figure più rappresentative della R.S.I., nonché dei rappresentanti delle Associazioni nazionali di quasi tutte le armi, dell’Associazione Combattenti e Reduci, dell’Associazione Nazionale Dalmati ed altre ancora.

In una ulteriore riunione, tenutasi il 17 marzo 1963, concomitando le elezioni politiche, venne rivolto invito agli iscritti a partecipare alle elezioni, votando per quei Candidati combattenti della R.S.I., rimasti fedeli agli ideali nazionali e sociali della R.S.I..

Al tempo stesso fu deciso di far svolgere il Congresso Nazionale a Roma non oltre il mese di giugno 1963.

Effettivamente il Congresso Nazionale venne convocato per i giorni 29 e 30 giugno 1963 e si tenne in Roma presso il Teatro dei Satiri in Via Grotta Pinta n. 10.

Nel corso dello svolgimento dei lavori congressuali, l’Assemblea Nazionale approvò le linee guida dello Statuto e successivamente ebbero luogo le programmate elezioni degli Organi Sociali.

Peraltro, alla prima riunione della Direzione Nazionale ilPresidente, M.O Generale presentò le sue dimissioni.

Per superare la situazione creatasi – nell’attesa della convocazione del Comitato Centrale – la Direzione Nazionale, con riferimento alle norme statutarie, ebbe a deliberare la nomina di un Terzo Vice Presidente con funzioni “Vicarie”. Alla nuova carica fu eletto il Col. Aurelio Languasco, componente del Comitato Centrale.

Finalmente il 18 dicembre 1963 si riunì a Milano il Comitato Centrale dell’UNIONE, chiamato a deliberare sul seguente ordine del giorno:

  • – Presentazione dello Statuto.
  • – Nomina del Presidente Nazionale.

Approvato il testo definitivo dello Statuto, ebbe luogo, con appello nominale, l’elezione del Col. Aurelio Languasco a Presidente Nazionale dell’UNCRSI.

            Il Col. S.M. Aurelio Languasco, dal settembre 1944 al maggio 1945 ebbe il comando del Raggruppamento “Cacciatori degli Appennini” della R.S.I.

Nell’occasione della sua elezione, rivolse agli iscritti il suo saluto: “Eletto Presidente Nazionale ho assunto l’incarico con profonda umiltà nel ricordo delle figure insigni che mi hanno preceduto, con la consapevolezza dei gravi compiti che mi attendono, con la volontà di dare tutto me stesso alla vita e all’affermazione dell’Unione.

            A tutti invio il mio saluto di fratello d’arma.

            Vent’anni or sono la Repubblica dell’Onore e del Sacrificio, iniziata la sua storia, segnava la via da seguire affinchè l’idea nuova del secolo non perisse.

            Oggi più che mai fedeli al nostro credo, gelosi custodi della luminosa gloria dei nostri Caduti, all’ombra delle bandiere che baciammo nel giuramento continuiamo nella marcia.

            Uniamoci per trarre dalla nostra unione forza e sostegno, ci leghi lo stesso infinito cameratismo del tempo eroico.

            Siate fieri di aver appartenuto alla Repubblica Sociale Italiana, ritrovatevi nella nostra UNIONE.

            Ognuno dia il suo contributo di operosità e di entusiasmo.

            L’Italia si sta avviando al baratro, l’Italia avrà ancora bisogno di noi per salvarsi.

            ITALIA!”.

(Continua)

 

L’ECCIDIO DI ROVETTA

L’ECCIDIO DI ROVETTA

28 Aprile 1945

di Antonio Tombesi

IL FATTO

            Il 26 aprile 1945 ad un Reparto del “Btg Camilluccia” della 1° Legione d’Assalto Tagliamento, dislocato alla Cantoniera della Presolana, passo che unisce la Vall Seriana con la Val di Sclave, giunse notizia che radio Milano, ormai in mano ai partigiani, annunciava la disfatta tedesca con invito a tutti i reparti della R.S.I. ad arrendersi ai  C.L.N. locali.

Il reparto era costituito da 49 militi, quasi tutti minorenni, alcuni dei quali appena quindicenni, al comando del S. Tenente Panzanelli di anni 22. La dislocazione del reparto alla Presolana era quello di impedire alle formazioni partigiane dell’Alta Valle Dezzo di congiungersi con quelle sul Martirolo. I compiti del reparto erano quindi di difesa statica, per cui questi giovani legionari non avevano partecipato mai ad altre operazioni.

Dopo opportune consultazioni con i suoi militi il S. Tenente Panzanella – incalzato anche da tale Franceschetti, proprietario dell’Albergo occupato dai militi, che temeva, in caso di conflitto, danni alle sua proprietà. – decideva di accogliere una proposta da parte del C.L.N. di Clusone.  Conseguentemente il reparto, con tutte le armi in dotazione, accompagnato dallo stesso Franceschetti, mosse a piedi verso la valle diretto a Clusone.

Allorchè la colonna raggiunse il paese di Rovetta trovò costituito un C.L.N. locale, il cui Presidente era tale Pacifico, maggiore dell’esercito, che promise salva la vita. Pertanto il reparto consegnò le armi all C.L.N. e quindi i militi vennero affidati al Parroco, don Bravi, che ne curò l’accantonamento nei locali della scuola comunale.

La situazione quindi appariva stabilizzata, senonchè la mattina del 28 aprile 1945 giunsero a Rovetta due autocarri carichi di partigiani, appartenenti  alla 53° Brigata garibaldina con il fermo proposito di farne strage per motivi di vendetta e rappresaglia, alla quale purtroppo il C.L.N. di Rovetta non ebbe la forza di opporsi.

I militi prigionieri, a gruppi di quattro o cinque, vennero condotti nei pressi del Cimitero locale e fucilati. Gli uccisi furono 43 e, dopo il colpo di grazia, i loro corpi furono sepolti, alla rinfusa, in tre fosse comuni.

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Questa la triste cronaca della strage di Rovetta, sulla base della sentenza, resa dalla Sezione Istruttoria della Corte di Appello in data 21 aprile 1951, con la quale venne disposto di non doversi procedere a carico dei 16 imputati, trattandosi di fatto non punibile, ai sensi dell’articolo UNICO del D.L.L. 12 aprile 1945.

In virtù di tale articolo sono azioni di guerra tutte le operazioni eseguite dai patrioti per la lotta contro i fascisti nel periodo dell’occupazione nemica. Nella fattispecie l’occupazione fu ritenuta cessata soltanto con il 1° maggio 1945 e cioè quando il Governo Militare Alleato assunse i poteri in provincia di Bergamo!

Nel Cimitero di Rovetta una tomba, una lapide con il nome dei Caduti ed una croce ricordano il sacrificio dei 43 Legionari dalla Tagliamento.

I loro resti mortali, ormai informi, nel novembre 1947, a cura dei familiari, vennero riesumati e traslati a Roma, nel Cimitero del Verano, dove riposano insieme.

sacrario-tagliamento-al-veranoOgni anno, nel mese di settembre, i Reduci della 1° Legione “Tagliamento”, i Familiari dei Caduti e le Associazioni Combattentistiche si ritovano insieme dinanzi al Sacello di questi Martiri per la Patria per rinnovare il giuramento : per non dimenticare !

CAMERATI CADUTI DELLA 1° LEGIONE TAGLIAMENTO : PRESENTI !!