di Marco Lamis
L’U.N.C.-R.S.I. si costituì aggregando un pletora di associazioni combattentistiche, d’Arma e di reparto, che si sciolsero confluendo nel nuovo Organismo. Fra esse, la Federazione Nazionale Combattenti Repubblicani (F.N.C.R.), che già aveva adottato come distintivo per i propri iscritti l’aquila ad ali spiegate con capo lievemente inclinato a sinistra, affacciata e posata entro una corona di alloro, dalla quale pendono i margini di due nastri; il tutto in metallo bianco.
Tale segno fu recepito dalla nuova Unione, che, tuttavia, per marcare la propria identità, aggiunse sotto la corona, entro il limite dei due nastri, un cartiglio romano di smalto nero, dal quale emerge, in metallo bianco, la dicitura “U.N.C.R.S.I.”, senza trattino.
Quando, più oltre, quanti, pur non avendo militato nelle FF.AA. della R.S.I., ne condividevano e ne condividono gli ideali ed i valori furono statutariamente accolti nelle fila dell’U.N.C.-R.S.I. come Iscritti per la Continuità Ideale, si rese necessario disporre di un nuovo distintivo che, da un lato, segnalasse il diverso status fra i soci Combattenti ed i nuovi scritti e, dall’altro, fornisse a questi ultimi un adeguato segno identitario. Fu così adottato un secondo modello di aquila con cartiglio romano recante la dicitura “CONTINUITA’ IDEALE”, disposta su due righe.
Tanto sommariamente si evince anche da SPARACINO F., Distintivi e Medaglie della R.S.I. 1943-45, della Legione SS Italiana, dei Veterani della R.S.I., volume II, E.M.I., Milano, 1994, pp. 105-6, ove compaiono i distintivi della F.N.C.R., dell’U.N.C.-R.S.I. – Combattenti (con cartiglio in smalto nero) e degli Iscritti per la Continuità Ideale (con cartiglio in metallo bianco, non smaltato).
In verità, la vicenda dei distintivi dell’Unione appare decisamente più complessa a cominciare dal fatto che il citato cartiglio “U.N.C.R.S.I.”, dopo qualche tempo, scomparve, forse perché, consolidatasi la nuova associazione unitaria veniva meno la necessità di distinguersi dalla pregressa F.N.C.R.. Così, l’originario distintivo di quest’ultima, privo di cartiglio e scritta, divenne, di lì in poi, il simbolo stesso dell’U.N.C.-R.S.I..
Ciò detto, chi scrive, per averne avuta diretta esperienza dal materiale nel tempo gestito dall’Unione, può riferire, senza pretesa di esaustività, della quantità di varianti prodotte ed utilizzate, come di seguito:
- distintivo Combattenti, di metallo bianco, con cartiglio di smalto nero e dicitura “U.N.C.R.S.I.” in metallo bianco; fermaglio da asola, privo di marcature; probabilmente prodotto dalla ditta s.r.a.l. Picchiani e Barlacchi di Firenze;
- distintivo Combattenti, di metallo bianco, con cartiglio di smalto nero e dicitura “U.N.C.R.S.I.” in metallo bianco; fermaglio con spilla e morsetto, privo di marcature; probabilmente prodotto dalla ditta s.r.a.l. Picchiani e Barlacchi di Firenze;
- distintivo Combattenti, di metallo bianco, senza cartiglio; fermaglio da asola, privo di marcature; probabilmente prodotto dalla ditta s.r.a.l. Picchiani e Barlacchi di Firenze;
- distintivo Combattenti, di metallo bianco, senza cartiglio; fermaglio con spilla e morsetto; privo di marcature; reperito in finitura patinata o satinata; prodotto dalla ditta Coinart s.r.l. di Firenze;
- distintivo Continuità Ideale, di metallo bianco, con cartiglio grande di smalto nero e dicitura “CONTINUITA’ IDEALE” in metallo bianco; fermaglio da asola, con marcatura “s.a.r.l. Picchiani e Barlacchi Firenze”;
- distintivo Continuità Ideale, di metallo bianco, con cartiglio grande di smalto nero e dicitura “CONTINUITA’ IDEALE” in metallo bianco; fermaglio con spilla e morsetto; privo di marcature; probabilmente prodotto dalla ditta s.r.a.l. Picchiani e Barlacchi di Firenze;
- distintivo Continuità Ideale, di metallo bianco, con cartiglio piccolo e dicitura “CONTINUITA’ IDEALE”, tutto in metallo bianco non smaltato; fermaglio con spilla e morsetto; privo di marcature; reperito in finitura patinata o satinata; prodotto dalla ditta Coinart s.r.l. di Firenze.
Ora, fermo restando che, nel tempo, i distintivi hanno sempre utilizzato gli elementi dell’aquila, della corona e del cartiglio, in forme e proporzioni pressochè identiche, si consideri che:
- in tutti i modelli e sotto tutti i produttori, l’aquila misura sempre mm. 23 x mm. 19,5;
- idem, il cartiglio smaltato “U.N.C.R.S.I.” misura mm. 16,5 x mm. 4,5;
- idem, il cartiglio smaltato “CONTINUITA’ IDEALE” misura mm. 21 x mm. 7;
- idem, il cartiglio non smaltato “CONTINUITA’ IDEALE” misura mm. 17 x mm. 7;
- le corone della ditta Picchiani e Barlacchi presentano costantemente nastri corti; quelle della ditta Coinart nastri più lunghi.
Come nel caso delle medaglie coniate per conto dell’U.N.C.-R.S.I. e, pur considerando tutte le varianti di distintivi sopra evidenziate, le quali lasciano presumere almeno altrettante commesse, in difetto di più precisa documentazione, è impossibile indicare con assoluta certezza le singole ditte produttrici, il numero e l’entità di tutti gli ordinativi succedutisi nel tempo e, di conseguenza, totali e sub-totali delle rispettive produzioni.
Tutto ciò, peraltro, considerando che le richieste di attestati e decorazioni, comunque documentabili nell’ordine di diverse migliaia, quasi sempre coincidevano con l’iscrizione al sodalizio e che anche una sommaria disamina dell’archivio soci concorda nella ricorrenza di migliaia di iscritti tanto in complesso quanto in unità di tempo. Peraltro, anche ammettendo che non tutti gli iscritti si siano muniti di distintivo, l’entità degli ordinativi e delle produzioni deve pur sempre conteggiarsi in tali ordini di grandezza.
Ancora, in tempi più recenti, l’U.N.C.-R.S.I. ha commissionato, alla ditta Coinart s.r.l. di Firenze, un numero imprecisato di riproduzioni del classico gladio da bavero adottato dalla R.S.I. quale segno di dignità militare in luogo della stelletta di ascendenza regia.
Talora erroneamente scambiato da taluno per vero e proprio distintivo dell’Unione, questo oggetto, di alto valore simbolico per tutti i Combattenti, che spesso lo hanno appuntato con orgoglio su abiti e berretti, accanto ai predetti distintivi, non ha mai avuto tale ruolo, essendo stato sempre distribuito e trattato come mero ricordo.
Esso, con finitura bronzo patinato, consiste di un gladio lungo mm. 32,5, recante sull’elsa la dicitura “ITALIA” e posato su un serto di foglie di quercia di mm. 26 di diametro. Il tutto per un spessore di mm. 2-2,5. Sul retro, privo di marcature, è predisposto un fermaglio con spilla di sicurezza.